Te-la … dipingo!

Al pari di un foglio bianco, allo stesso modo di una pagina elettronica non scritta … una tela da ravvivare, dei bozzetti da animare.

Fin da piccoli l’estro artistico si manifesta con dei pennarelli colorati su un foglio da disegno. Si imbratta quell’area bianca dandole vita, colore, forma più o meno intelligibile, ma sicuramente l’intento pressappoco consapevole vuole essere la manifestazione della propria visione ed ecco che il piccolo Picasso, aggrovigliando linee e cerchi,  puntini e quadretti, esprime l’immagine del suo fiore, della sua casa, del suo prato, del suo cielo, del suo arcobaleno, del viso della sua mamma e così via.

Ricordo che da piccola, mia figlia mi ritraeva come un’oca, se la mia autostima non fosse stata ad altezza umana, mi sarei prima posta delle domande e poi forse pure offesa, ma dalla capacità espressiva di quegli occhi, dal candore delle piume, dalla linea di quella figura goffa ma al contempo dolce e protettiva, era evidente tutto l’amore che intendeva profondere e da lì ho capito che non era necessaria la perfezione di una forma per rendere più interessante e piacevole un dipinto, un affresco o un semplice disegno, ma è fondamentale lo spirito con cui ti poni ad osservare ciò che hai davanti (e intorno) e ciò che tu riesci a vedere ed avvertire in quello che stai contemplando ovvero cosa ti suscita o ti evoca.

Di tanto in tanto, pur se da autodidatta, anch’io mi dilettavo ad impiastricciare qualche tela, non avevo mai idea di cosa sarei andata a realizzare, ma di una cosa ero certa, mai avrei raffigurato un viso o un corpo umano, sicuramente impegnativi, esecutivamente parlando, ma non era questo il mio limite, piuttosto non gradisco la staticità di un soggetto altrimenti dinamico.

Ed infatti, la pittura che preferisco è quella figurativa, astratta, dove il quadro alla fine è solo un effetto cromatico che, composto armonicamente riesce a catturare la tua attenzione, ti colpisce, ti stimola, ti incanta e anche quando non lo ammiri ti rimane talmente scolpito nella mente che lo rifletti, lo valuti, lo ripercorri, senti quasi il desiderio di scrutarlo ancora così da cogliere anche quei dettagli che non riesci mai a focalizzare al primo sguardo.

Certo, come rappresentazione di sensi forse può apparire esagerata questa mia analisi, ma non volendo fare la critica d’arte qui mi sono limitata ad esprimere il mio punto di vista e il mio gusto personale su una materia semplicemente incantevole: l’arte del dipingere.


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