Che Internet fosse navigabile lo sapevamo già; che fosse anche preda dei pirati informatici, pure; che il bottino, oltre che i nostri dati personali, potesse essere anche il nostro credito, purtroppo lo veniamo a scoprire quando quest’ultimo risulta azzerato.
Vorrei mettere a conoscenza, chi come me è stato vittima inconsapevole di una tentata truffa, di come fare a difendersi o, almeno, provare a farlo.
Ricevere un SMS o un qualsiasi messaggio sul proprio cellulare (smartphone, tablet o altro) il più delle volte non può che fare piacere, soprattutto se da parte di persone gradite.
Basta poco, però, perché un momento di sana curiosità nel leggere il messaggio si trasformi in incredulità e ansia.
Un testo conciso, ma deciso e preciso, ti informa che avresti attivato un abbonamento, ti anticipa l’applicazione del suo costo a settimana (nel mio caso di ben € 5,09), del fatto che puoi fruire di non ben definiti “tuoi contenuti” da un sito che viene indicato e, dulcis in fundo, viene segnalato un numero di telefono (che a quel punto non osi fare), con anche la possibilità di usare il sito, per assumere informazioni e disattivare quello che tu non hai mai richiesto né attivato, ma che ti è stato gentilmente “offerto” a titolo oneroso.
Il suddetto testo, oltre ad essere determinato, è stato anche fattivo, con un’efficienza da fare invidia a qualsiasi perfezionista: ha proceduto immediatamente ad addebitare il costo di € 5,09 sul mio credito telefonico, scalandolo inesorabilmente e questo, se non avessi accertato subito il forzoso prelievo, si sarebbe ripresentato ogni settimana fino a completo prosciugamento della somma a mia disposizione.
Dopo un iniziale disorientamento, non avendo intenzione di telefonare al numero indicato nell’SMS (già di per sé minatorio nella sostanza), ho invece visitato il sito Web che mi aveva attivato illegittimamente l’abbonamento e, anche qui, non ho osato “procedere” oltre, stante che quel pulsante “procedi” mi sembrava una lusinga da “il gatto e la volpe” all’indirizzo di Pinocchio.
Temendo che ogni click potesse aggravare la situazione, ho desistito dall’esamina in corso e, nel prepararmi mentalmente a inoltrare denuncia alla Guardia di Finanza, alla Polizia Postale e a chiunque altro potesse sollevarmi dalla truffa che si stava consumando in mio danno, ho pensato che avrei iniziato col telefonare al servizio clienti del mio gestore telefonico.
Ebbene, ho esposto i fatti e, tempestivamente, hanno disattivato loro stessi quell’inimmaginabile abbonamento, hanno bloccato “l’addebito dei servizi a contenuto” (sembra sia questa l’esatta definizione di questa nuova trovata furtiva) e hanno riaccreditato la somma indebitamente sottratta, ripristinando l’esatto importo del mio credito telefonico iniziale.
Non pensavo di poter risolvere il problema così come ho fatto, né so se la responsabilità di quanto accaduto possa o debba imputarsi alla propria compagnia telefonica, ma una cosa è certa: ogni messaggio che riceviamo non va mai sottovalutato né trascurato, potremmo essere già vittime di una pratica commerciale scorretta o una truffa e non saperlo fino ad esaurimento credito telefonico!
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