Chi predica bene … razzolerà altrettanto giustamente?

Vi è mai capitato di assistere, durante una liturgia in chiesa, ad un malore di un parrocchiano?

Oggi, purtroppo, c’ero anch’io quando si è verificato questo triste evento.

Dopo una concitata richiesta di aiuto e se vi fosse un medico presente, che subito si è apprestato a dare soccorso al malcapitato, mi sarei quanto meno aspettata che la funzione fosse temporaneamente sospesa, stante che addirittura era stato richiesto l’intervento dell’autoambulanza.

Invece, con mio grande sgomento, appena qualche minuto dopo i fedeli sono stati richiamati all’ordine e il rito ha ripreso regolarmente, con tanto di canti corali, come se per terra fosse stato adagiato un essere inanimato, insignificante.

E solo al termine della messa, quando siamo stati congedati “ad andare in pace”, c’è stata una timida domanda sullo stato di salute di quella “persona” che si era sentita male, questo è stato il termine con cui è stato indicato quello che fino a qualche minuto prima era stato invece definito un fedele, un parrocchiano, un devoto, un praticante.

Non conoscevo tanto spirito caritatevole, facile chiedere agli altri di essere misericordiosi, ma chi predica bene … razzolerà altrettanto giustamente?

 


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