Sul sito Internet dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (ivass.it) ho trovato una guida pratica per l’assicurazione R.C. auto.
Inizia subito col dire: “La r.c. auto (responsabilità civile autoveicoli terrestri) è il contratto di assicurazione che garantisce il conducente nonché – se persona diversa – il proprietario del mezzo contro il rischio di dover risarcire a terzi i danni provocati dalla circolazione del veicolo. La polizza r.c. auto è un contratto assicurativo obbligatorio per legge […]. In Italia l’assicurazione r.c. auto è obbligatoria […] ogni veicolo a motore per poter circolare deve essere obbligatoriamente coperto da una assicurazione r.c. auto rilasciata da una impresa di assicurazione a ciò abilitata […]. Il veicolo non assicurato è soggetto a sequestro ed il proprietario a sanzione determinata dal Codice della strada”.
Per informazioni più recenti sull’argomento, leggi qui: 18/10/2015 CESTINEREMO IL CONTRASSEGNO ASSICURAZIONE AUTO.
Quanto appena scritto, per chi guida un mezzo a motore, dovrebbe essere già noto, così come lo è l’obbligo di esposizione del tagliando assicurativo sul parabrezza nei termini e modi che ho spiegato in un mio precedente post (vedi Mancata esposizione del NUOVO tagliando assicurativo. Multa sì, multa no!).
Ebbene, dissipato il dubbio sul contrassegno assicurativo in bella vista o meno (quando e se riesce a rimanere a lungo fissato sul parabrezza senza cadere rovinosamente sul pavimento della nostra vettura), ecco che se ne presenta un altro: il tagliando assicurativo continuerà ad esistere così come lo abbiamo da sempre conosciuto o verrà cestinato per lasciare spazio a sistemi di controllo da “Grande Fratello”?
Sembra che si voglia optare per la seconda opzione.
Ed infatti, sempre in merito al campo assicurativo, in attuazione del decreto Cresci Italia (Dl 1/2012), oltre a sconti per coloro che fanno installare gratuitamente sulle proprie autovetture la cosiddetta scatola nera, introduzione dell’attestato di rischio telematico e altro, al suo art. 31 si dispone che:
“Al fine di contrastare la contraffazione dei contrassegni relativi ai contratti di assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi per danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore su strada […] definisce le modalità per la progressiva dematerializzazione dei contrassegni, prevedendo la loro sostituzione con sistemi elettronici o telematici, anche in collegamento con banche dati, e prevedendo l’utilizzo, ai fini dei relativi controlli, dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo e rilevamento a distanza delle violazioni delle norme del codice della strada […]”.
Potrebbe sembrare la solita “stretta” economica e morale nei confronti dei cittadini che si sentono ormai oggetto di un occhio vigile – che vigile sembra essere solo per ciò che concerne i doveri e non anche i diritti che invece, sistematicamente, vengono violati. Ma, a mio parere, questa forma di controllo “elettronico” sulla copertura o meno dell’assicurazione auto garantirà quegli ignari automobilisti e pedoni che purtroppo si imbattono in chi non ha l’assicurazione in regola e che, anche per questo, non riusciranno a far valere un loro diritto pur con la possibilità di accedere al Fondo di Garanzia Vittime della Strada che, visto il proliferare di un simile comportamento omissivo e truffaldino, non riesce nemmeno più a coprire i numerosissimi casi di incidenti per i quali si chiede l’indennizzo.
Ecco come funzionerà il nuovo sistema e le date che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) segnare gli step di questa nuova riforma che, se non riuscirà – come spesso accade – ad organizzare tutta la macchina operativa combinata armonicamente con quella legislativa, darà inizio al caos, alle solite proroghe e poi… al nulla, lasciando spazio a ricorsi, decisioni discutibili e provvedimenti che lasceranno il tempo che trovano ma sempre in danno del cittadino.
Dal 1° luglio 2015 la nostra Compagnia assicurativa non ci fornirà più quel prospettino in cui vengono riepilogati gli eventuali sinistri occorsi alla nostra vettura negli ultimi anni e la propria classe di merito, cioè il cosiddetto attestato dello stato di rischio cartaceo. Ma quest’ultimo non sparirà del tutto: all’atto della stipulazione di un contratto per il medesimo veicolo al quale si riferisce l’attestato, l’attestato è acquisito direttamente dall’impresa assicuratrice in via telematica attraverso banche dati (ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici e IVASS, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni). Viene acquisito, poi, da noi automobilisti accedendo tramite le proprie credenziali e previa registrazione al sito Web della nostra Compagnia di Assicurazione che, su nostra richiesta di forme di consegna aggiuntive (delle quali l’assicurazione è tenuta a metterci a conoscenza), deve fare ricorso ad altri sistemi di comunicazione: social network, sms, applicazioni per tablet, smartphone, eccetera.
Dal 18 ottobre 2015, invece, periodo questo che dovrebbe servire perché la macchina burocratica possa mettersi in linea con quanto ha già stabilito teoricamente, potremo fare a meno anche del tagliando assicurativo cartaceo esposto sul parabrezza, poiché esso verrà messo a disposizione dalla nostra assicurazione in forma digitale (dovrebbe trattarsi di un microchip), verificando la sua emissione nell’area riservata presente sulla pagina Web della Compagnia.
La veridicità, la validità del contrassegno elettronico, così come il riscontro del pagamento del premio, non saranno più curati dalle Forze dell’Ordine e/o la Polizia Municipale con i vecchi sistemi di verifica manuale e visivo, bensì da controlli elettronici (senza neppure necessità di fermarci per i consueti accertamenti) tramite la lettura della targa, anche mediante telecamere, autovelox e ogni altro dispositivo di controllo (da adeguare per tempo) già presente sulle nostre strade e autostrade. Così si evita che il cartaceo possa essere contraffatto: una pratica ormai consolidata e che non trova nemmeno giustificazione nelle note e diffuse difficoltà economiche che non autorizzano comunque a mettere a rischio i diritti degli altri.
Di solito sono aperta al cambiamento; quando, però, questo è ad opera del nostro sistema legislativo, non so perché ma sento di non poter gioire del tutto, non ancora per lo meno. Non è la prima volta che dietro un buon proclama si cela una pessima trasformazione.
Per informazioni più recenti sull’argomento, leggi qui: 18/10/2015 CESTINEREMO IL CONTRASSEGNO ASSICURAZIONE AUTO.
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