È stato confermato anche per il 2013 il bonus energia elettrica e gas, ma quest’ultimo, purtroppo, non è previsto per il tipo di fornitura di cui “godiamo” dalle nostre parti: le desuete bombole; dunque mi limiterò, per il momento, a “far luce” solo sull’incentivo per l’energia elettrica.
Trattandosi di un’agevolazione, di uno sconto insomma, per averne diritto occorre avere determinati requisiti, primo fra tutti quello reddituale; segue quello del numero dei componenti il nucleo familiare; continua con la potenza impegnata e l’obbligo di intestazione dell’utenza a persona fisica residente (dunque le aziende o società non ne hanno diritto) e, infine, pone un’attenzione particolare alle persone affette da particolari patologie che necessitano di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita (respiratori, ecc.).
Entrando nel merito di ognuna delle suddette voci, possiamo riepilogare come segue:
Il reddito ISEE del nucleo familiare (i componenti facenti parte del medesimo stato di famiglia) non dev’essere superiore a 7.500 euro; se in famiglia ci sono più di 3 figli a carico, il reddito ISEE può essere superiore ai 7.500 euro ma non oltre i 20.000; se siamo in presenza di un malato grave costretto ad utilizzare dei macchinari medici, non è necessario documentare se si è in abitazione di residenza principale o meno.
La potenza impegnata dev’essere di 3 kW per un numero di familiari con la stessa residenza fino a 4 persone; se i componenti della famiglia residente sono oltre 4, allora la potenza impegnata potrà arrivare anche fino a 4,5 kW. Non vi è limite di potenza impegnata in presenza di malati come detto sopra.
Questo strumento di sostegno alle famiglie con basso reddito e numerose, oltre che con persone con disagio fisico, permette un risparmio in bolletta di circa il 20% della spesa annua al netto delle imposte, ma tutto dipende anche dai componenti il nucleo familiare. Ancora per il 2013 gli importi non sono stati resi noti ma, se consideriamo quelli dell’anno in corso, la riduzione oscillava dai 63 euro (per una famiglia di una o due persone) a un massimo di 139 (se in presenza di più di quattro individui). Per i soggetti in gravi condizioni di salute si è ottenuta una detrazione fino a 155 euro.
Per ottenere il bonus bisogna rivolgersi al Comune di residenza o ad un Centro di Assistenza Fiscale (CAAF), presente sul territorio. Oltre al modulo di richiesta, occorre presentare fotocopia dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) in corso di validità e di un documento di riconoscimento e, aggiungerei, anche una fotocopia della bolletta di energia elettrica in modo che si possa rilevare, senza errori, il cosiddetto POD (quel numero cliente e identificativo presente in fattura).
È importante sapere che non si è vincolati ad un contratto di fornitura con questa o quella Compagnia di energia elettrica; può essere una delle tante sul mercato libero e non e, se nel corso dell’anno si dovesse decidere di cambiarla per un motivo o per un altro, la decurtazione dell’importo verrà operata dal nuovo gestore automaticamente e fino al completamento dell’anno di validità del bonus stesso.
A tal proposito, bisogna ricordare che per i malati che usano apparecchi salvavita il bonus non ha scadenza, è per sempre e dunque non va rinnovato. Mentre per tutti gli altri, un mese prima del termine, se si ritiene di avere ancora diritto all’agevolazione, si deve rinnovare la richiesta, a maggior ragione se è cambiato qualcosa rispetto alle precedenti comunicazioni.
L’accettazione del bonus e la quota di sconto e riduzione relativa ai consumi si potrà visionare periodicamente direttamente sulla bolletta e non prima di due mesi dalla domanda.
Passo ora alle novità introdotte a partire dal 2013. Queste riguardano solo il bonus energia per il disagio fisico, cioè per i malati gravi che fanno uso di macchinari salvavita.
Mentre finora l’importo riconosciuto era standard, dal 2013 verrà calcolato su 3 livelli di valutazione, si terrà conto dei consumi, di quanti apparecchi si usano e per quanto tempo al giorno; inoltre, se si ritiene di essere stati penalizzati per il 2012 (che ancora non prevedeva questo adeguamento), si potrà chiedere il riconoscimento retroattivo.
Viste le modifiche apportate al bonus energia disagio fisico, la modulistica, a decorrere dal gennaio 2013, subirà variazioni ma, intanto, coloro che già negli anni passati risultano inseriti in liste alle quali non si può interrompere l’energia elettrica, i cosiddetti elenchi PESSE (Piano di Emergenza per la Sicurezza del Sistema Elettrico), dovranno dare comunicazione di appartenere a queste categorie particolari e anche indicare, in apposito modulo C (valido fino al prossimo 31 dicembre), quanto prescritto dalle ASL di appartenenza in merito ai macchinari elettromedicali.
Se è la prima domanda in tal senso, per farsi iscrivere negli elenchi PESSE non si potrà fare ricorso ai certificati di invalidità ma si dovrà presentare un’adeguata certificazione su modulo D (valido fino al prossimo 31 dicembre).
Comprendo che solo a leggerlo verrebbe voglia di desistere, ma quanto finora detto servirà solo perché ci si possa presentare, conoscendo pienamente un proprio diritto, al Comune di appartenenza o ad un CAAF presso i quali si troverà senz’altro il giusto supporto.
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