Da Febbraio 2014 Sconto Pedaggio Autostradale Pendolari

Non è la prima volta che tratto l’argomento che riguarda le autostrade (post del 19 ottobre 2012 dal titolo “CA(o)S – Andamento lento!”), anche se in quel caso, più che sull’esborso economico immediato (il cosiddetto pedaggio), avevo focalizzato l’attenzione sull’altra parte economica, quella che non si paga subito ma che si fa sentire in differita nelle officine meccaniche, dal gommista e/o dal carrozziere quando il nostro automezzo, necessitando di sospensioni, ammortizzatori, gomme, cerchi, ecc., ha bisogno di essere rimesso a nuovo per affrontare un’altra “Camel Trophy” quotidiana.

Per informazioni più recenti sull’argomento, leggi qui: SCONTO PEDAGGIO AUTOSTRADALE: COME FARE PER OTTENERLO.

Ecco, proprio sulla quotidianità e frequenza di questa competizione per fuoristrada, imposta anche alle nostre utilitarie, il nostro Governo sta pensando bene, non prima di aver introdotto l’aumento delle tariffe autostradali (cfr. comunicati stampa del 02.01.2014 e del 04.01.2014 di Federconsumatori), di praticare uno sconto ai pendolari. Iniziativa lodevole (cosa dire di qualsiasi cosa che accenni ad un risparmio? A caval donato non si guarda in bocca, si dice, ma a caval acquistato – e pure caro – si guarda eccome, pure in bocca!), se non fosse che, come anche si legge su un comunicato stampa della Federconsumatori del 15.01.2014:

“… il problema rimangono gli aumenti ingiustificati. Apprezziamo lo sforzo del Ministro Lupi per venire incontro alle esigenze dei pendolari martoriati dagli aumenti dei pedaggi autostradali, ma a nostro parere il problema è a monte, risiede proprio in quegli aumenti ingiustificati ed ingiustificabili scattati recentemente. Incrementi dei pedaggi anche dell’8% e del 12%, che non trovano nessuna possibile giustificazione, a maggior ragione se si guarda allo stato delle autostrade nel nostro Paese, spesso del tutto indegne di essere definite tali. Aspettiamo ancora di conoscere, quindi, come sono stati possibili tali aumenti, quali sono le fantasiose e sicuramente improbabili motivazioni che li hanno determinati. Non dimentichiamo, infine, che a risentire degli incrementi dei pedaggi non sono solo gli automobilisti che percorrono le tratte autostradali, ma sono tutti i cittadini: oltre l’86% dei beni di largo consumo in Italia, infatti, è trasportato su gomma e risente, quindi, dell’aumento dei costi di trasporto.”

Già il 16 gennaio 2014 era apparsa la notizia sull’argomento dopo un’intervista al Ministro dei Trasporti, ma ancora era tutto in discussione; ora, il 24.01.2014 finalmente il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ci comunica quanto segue:

“Tariffe autostradali: sconto del 20% per i pendolari su tutta la rete autostradale italiana.

Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali ha accolto la proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. A partire da febbraio e sino al 31 dicembre 2015 i pendolari godranno di una agevolazione tariffaria/abbonamento del 20%.

Godrà di questo sconto chi, in un mese, farà per venti volte il percorso di andata e ritorno (40 tratte) su un tragitto definito da casello a casello per una tratta massima di 50 chilometri (50 andata e 50 ritorno).

Lo sconto scenderà progressivamente dal 20 al 10 per cento al diminuire dei viaggi sino alla soglia minima di dieci viaggi di andata e ritorno (20 tratte) sotto la quale è difficile essere definiti pendolari. […] Gli aumenti, attentamente verificati a fronte dei reali investimenti effettuati, corrispondono a precisi obblighi contrattuali […].

Le soluzioni allo studio sono le seguenti:

  • Rivisitazione del programma, anche sotto l’aspetto temporale, degli investimenti, in accordo con gli Enti territoriali;
  • Prolungamento del periodo concessorio nel rispetto del diritto comunitario;
  • Imputazione del costo delle opere non ammortizzate a carico del concessionario subentrante;
  • Spalmatura dell’aumento tariffario su più periodi regolatori;
  • Accorpamenti o fusioni di tratte autostradali contigue, allo scopo di ridurre l’estrema frammentazione del settore, con conseguenti benefici di natura economico-finanziaria.”

Inizialmente, considerato che ancora oggi, se si chiedono informazioni su come accedere a questo “sconto”, nessuno ne sa niente, ho pensato che questo trattamento inefficiente fosse solo riservato e limitato ad alcune aree autostradali e, più nello specifico, a quella che mi riguarda da vicino: il “Cas” (Consorzio per le Autostrade Siciliane) ma, leggendo attentamente, è chiaro che la proposta del Ministro dei Trasporti è stata accolta non da chicchessia ma dall’Aiscat chiaramente definita “Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori”, le cui Associate effettive sono quelle riportate nell’elenco appena linkato.

Che dire, dopo che dal 1° gennaio di quest’anno, per l’ennesima volta, il nostro Governo ha concesso immotivatamente aumenti dei pedaggi autostradali fino al 15% (per tutti indistintamente, pendolari e non), non tenendo in minimo conto che questo avrebbe ancora una volta penalizzato i soliti tartassati, compreso l’autotrasporto, ora paradossalmente, per non sembrare ingrati, dovremmo pure enfatizzare e ritenere una buona iniziativa – che nella sostanza (al momento) si tradurrà in briciole, ovvero nella riduzione (forse) dell’aumento appena applicato -, l’ennesimo, a mio parere, tentativo di sedare gli animi dei soliti cittadini “comuni” accusati pure di non saper apprezzare le pochezze che ci vengono riservate; le iniziative sostanziose e veramente vantaggiose … lasciamo che siano le loro e per loro!

Il pendolare, per guadagnare uno sconto “a scalare” (tipo tessera raccolta punti) intanto è costretto a contare uno per uno ogni percorso per e dal posto di lavoro (per avere riconosciuto il 20%, almeno 20 viaggi di andata e 20 di ritorno) e deve sperare di non avere malattie che lo tengano lontano non tanto dal posto di lavoro ma soprattutto dall’autostrada; a quel punto sarebbe penalizzato non solo nella sua retribuzione ma anche nel riconoscimento dello sconto “pendolare” che inesorabilmente si abbasserà! Assurdo.

Che dire poi di tantissime categorie di lavoratori (mi vengono in mente agenti di commercio, informatori scientifici e tanti altri) che, pur non potendosi definire pendolari-tipo (da casello a casello), macinano strada senza sosta? Qual è il destino di coloro che percorrono tratte autostradali (da pendolari) che risultano superiori anche di poco ai 50 km? Ma questi sono dettagli: tanto questo “regalone” durerà solo fino al 2015!

Per informazioni più recenti sull’argomento, leggi qui: SCONTO PEDAGGIO AUTOSTRADALE: COME FARE PER OTTENERLO.


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