“È più facile a dirsi che a farsi”!
Questo è quanto sta emergendo da qualche mese, dopo aver appreso che l’Inps quest’anno il Cud non lo invierà per posta al nostro domicilio, sempre che non lo si richieda espressamente e con le modalità già ampiamente descritte nei miei post del 3 marzo 2013 (“Cud e certificato di pensione (ObisM). Dal 2013 l’Inps adotta nuove modalità di recapito”) e del 14 marzo 2013 (“Cud 2013 e modello ObisM disponibili ANCHE per e-mail”).
Il barlume di speranza che era emerso era stato dato dalla possibilità, proposta dall’Inps con suo Messaggio n. 4428 del 13/03/2013, di poter avere la disponibilità del Cud anche per e-mail non necessariamente certificata (la cosiddetta Pec), ma anche con una ordinaria.
Il testo della suddetta circolare, in merito a questo punto, così si esprime:
Cittadini in possesso di un indirizzo di posta elettronica ordinaria
Gli utenti dell’Istituto potranno trasmettere la richiesta del proprio CUD, indirizzandola a richiestaCUD@postacert.inps.gov.it, utilizzando anche la posta elettronica ordinaria.
All’email di richiesta dovranno essere allegate l’istanza (debitamente firmata e digitalizzata) e la copia (digitalizzata fronte/retro) di un documento di riconoscimento valido del richiedente, in conformità a quanto previsto dal terzo comma dell’art. 38 del DPR. N.445/2000 in ordine alle modalità di invio e sottoscrizione delle istanze.
Ricevuta la richiesta nella modalità sopra descritta, il CUD verrà trasmesso all’indirizzo di posta elettronica indicato dal richiedente.
Bene, numerosi pensionati si stanno ponendo il problema di come impostare l’istanza da allegare all’e-mail e, più specificatamente, i suoi contenuti.
È chiaro che la pretesa dell’Inps di un’istanza muove dalla necessità che questa venga firmata, sottoscrizione che dovrà essere conforme a quella riportata sul documento di riconoscimento che, a sua volta, farà parte integrante dell’e-mail; viceversa, non si spiegherebbe il motivo di questa sorta di duplicazione di richiesta che già sarebbe stata assolta con la mera domanda riportata in e-mail.
Comunque, stante che non mi pare di aver visto sul sito dell’Inps alcun modello prestampato o approntato per l’occasione, penso di poter riassumere un cosiddetto fac simile di domanda al fine, nei termini che seguono:
Nome ___ Cognome ___
Via ___ n. ___
CAP _____ Città _____ (provincia __)
Recapito telefonico _______
E-mail __________Alla sede INPS di
via __________ n. ___
CAP _____ Città _____ (provincia __)Oggetto: Richiesta della mia Certificazione dei Redditi (CUD) 2013. [E, ove ricorra, chiedere anche il modello ObisM]
Io sottoscritto ____________, codice fiscale ____________, nato il __/__/____ a _____ prov. __ Stato _____ cittadinanza _____ residente in ______ prov. __ Stato _____ indirizzo ____________ CAP _____ telefono _______ cellulare _______ indirizzo e-mail __________, in qualità di diretto interessato,
CHIEDO
che mi venga inviato, mediante posta elettronica al mio indirizzo e-mail sopra indicato, il mio modello Cud 2013. [E, ove ricorra, chiedere anche il modello ObisM]
Allego il mio documento di identificazione tipo [carta identità, patente, etc.] __________ n. _____ rilasciato da ______ in data _______ con scadenza _______.
Data _______
Firma __________
A questo punto bisogna digitalizzare (scansionare) l’istanza debitamente firmata e anche il documento di identificazione indicato, quest’ultimo in tutte le sue parti e con evidente la firma apposta che dovrà corrispondere a quella con cui si firma la domanda stessa.
Indirizzare la richiesta all’e-mail indicata dall’Inps: richiestaCUD@postacert.inps.gov.it.
Spero di essere riuscita a rendere meno ostico questo momento di “alfabetizzazione informatica” a cui l’Inps ha in parte … costretto i pensionati.
Commenti
36 risposte a “Fac simile di domanda all’Inps per chiedere il Cud 2013 via e-mail”
P.S.: la faccina che rotola è azzeccata! 😀
Ciao Jessica, la tua analisi è sempre perfetta. Che sia il frutto di una sapiente esperienza sul campo?
Anch’io come te ritengo utile l’informatizzazione dei servizi, ma è inevitabile che, se questa viene imposta da capo a collo e senza la necessaria preventiva informazione e scolarizzazione (anche a piccoli passi e mediante adeguata pubblicizzazione che per altre cose riescono anche a fare in maniera martellante), alla fine può solo creare tanta confusione e anche tanta angoscia.
Se pensiamo che quest’ultima trovata del Cud, Pin, Pec, ecc. ecc., ha prevalentemente interessato una fascia di età di persone “veterane”, che già convivono con tutta una serie di problematiche legate a problemi di salute, di vita, di vivibilità e di sopravvivenza, a nessuno è venuto in mente che simili cambiamenti (e così repentini) avrebbero solo potuto determinare stati di ansia e di inquietudine. A volte viene da pensare che simili scelte siano “studiate” per operare una cernita naturale: lasciare in vita solo che riesce a districarsi. E pensare che questo già accade nel mondo animale: sopravvive solo il più forte; i deboli, i malati, o solo i feriti, soccombono. Ma non eravamo in una cosiddetta società civile?
Beh, lasciamo stare, altrimenti un travaso di bile non me lo toglie nessuno!
Ti ringrazio per avermi reso partecipe della tua esperienza. Un saluto affettuoso.
Ciao Pina,
grazie, è un piacere risentirti!
Avevo una questione in sospeso con l’INPS e non ti nascondo quanto sia rimasta stupita di aver ottenuto risposta, non ci speravo più. Ritengo però che questo sia solo un piccolo assaggio della burocrazia italiana e… c’è pure di peggio.
Nel frattempo, come giustamente mi hai fatto notare, ho avuto tutto il tempo per fare richiesta e ricevere le due parti del PIN, come se ci fosse bisogno di tutta questa segretezza, per accedere al fascicolo del cittadino sul sito, sia per mio padre che per me (non si sa mai).
No, Pina, non mi meraviglio più di nulla! 🙂 Non lo so, ho come l’impressione (o certezza?) che la P.A. si stia allontanando sempre di più dai cittadini, come in questo caso, informatizzare i servizi può essere una valore aggiunto se si possiedono gli strumenti necessari per usufruirne altrimenti fa più danni che altro.
Buona giornata anche a te!
Jessica
Ciao Pina,
(credevi che me ne fossi dimenticata, eh?) oggi è arrivato il CUD 2013 di mio padre richiesto tramite PEC dopo un mese e dieci giorni dalla richiesta. L’allegato nella mail sembra essere in formato .pdf ma quando si clicca sopra per scaricarlo si installa un file sconosciuto con il nome “Downloader” che basta aprire con un software che legge i .pdf. Non proprio così intuitivo per chi non se la cava molto con il pc o si arrende subito…
Buona giornata,
Jessica
Ciao Jessica … ben tornata!!!
Non ho mai creduto che avresti dimenticato di aggiornarmi, ma devo ammettere di aver dovuto rileggere la nostra corrispondenza per fare mente locale; avrei dovuto ricordarlo, lo so, e d’altronde dalla prima comunicazione è passato SOLO un mese e mezzo!
Per chi come noi e come tanti necessita di risposte certe, celeri e concrete, il tempo di attesa può anche sembrare molto, ma oserei dire che l’Inps è stato proprio tempestivo. Meno male che almeno sono stati rispettati i tempi di consegna entro i quali questo documento serve, quasi quasi dobbiamo pure essere grati per essere riusciti a venire in possesso di un atto dovutoci e di nostra pertinenza.
Comunque, a parte lo sfogo (il MIO questa volta), sono contenta che tu alla fine sia riuscita nel tuo intento. Ti suggerisco, però, visto che questa trafila si ripeterà ogni anno – e nella speranza che, assimilato l’iter da seguire, non cambino qualcosa per rendere l’operazione ancora più improbabile – di munire tuo padre di codice Pin. Passerà un po’ di tempo (tanto tu in termini di attesa hai dimostrato una grande pazienza) ma, ogni volta che avrai bisogno di accedere ai servizi per il cittadino predisposti dall’Inps, potrai farlo serenamente e, soprattutto, in piena autonomia.
Ti meravigli della procedura poco accessibile ai non inclini agli strumenti telematici? Ti risulta forse che una pubblica amministrazione si sia mai posta il problema di agevolare o supportare a dovere il cittadino? Potrei dispensarti dalla risposta (penso già di conoscerla) ma, avendo piacere di leggerti, spero di poter avere ancora tue notizie.
Ti auguro una buona serata e grazie di tutto.
Ciao Pina,
sono passata per aggiornarti.
Dopo ben 3 mail di richieste via PEC durante questi 10 giorni non ho ancora ottenuto risposta, quindi mi sono arresa ed ho risolto andando in una sede del patronato Acli più vicina dove mi hanno stampato il CUD tutto in pochi secondi, cronometrati, giuro.
In sintesi, direi che l’alternativa PEC (che sembra valere quanto una posta elettronica ordinaria) sia da evitare come la peste a questo punto, che avventura!
Ti ringrazio per la solidarietà e ti auguro un buon proseguimento di giornata
Jessica
Ciao Jessica,
Grazie per l’aggiornamento (certamente non confortante!). Devo dire che, alla fine, hai trovato la soluzione più indolore. 😛 Buona serata.
Buongiorno! Mi sono creata una casella una casella di posta certificata per poter richiedere il cud dei miei genitori, ma quando digito l’indirizzo richiestaCUD@postacert.inps.gov.it. Mi dice indirizzo non velido. Cosa sbaglio?? Grazie mille………
Ciao Daniela,
Da ciò che scrivi, l’unico dubbio che mi viene – correggimi se sbaglio – è che tu possa aver digitato l’indirizzo di posta elettronica (dell’Inps) con il punto finale, ovvero dopo “it”. Se così fosse, riprova senza il punto finale, il quale rende l’indirizzo non valido.
Se, invece, lo hai scritto correttamente, al momento non so cosa dirti, stante che quell’indirizzo risulta ancora attivo (ho provato io stessa, poco prima di risponderti, ad inviare una prova di e-mail andata a buon fine).
Mi piacerebbe sapere come va a finire. Ti auguro buon pomeriggio.
Ciao Pina,
ti ringrazio e scusami, in effetti non sapevo dei tuoi precedenti interventi che dopo aver letto, posso dire di condividere al 100% con le tue stesse preoccupazioni, ma non eri tu ad aver peccato di presunzione, tranquilla, ero io ad esser convinta di aver scoperto l’acqua calda. 😀
Per citare pure alcune frasi che avevi usato in altri post, rientro nella casistica “non avendo le sedi dell’INPS e del CAF vicino casa” mi conviene sicuramente andare a richiederlo a pagamento in posta, poiché così risparmierei sulla benzina/tempo/parcheggi a pagamento. Quindi sto provando un po’ le alternative, prima di perdere magari la pazienza al telefono con l’operatore del call center di turno che non ha nessuna colpa.
Rimango sempre di più allibita…
Io vengo qui oltre che per condividere, non lo nego, anche un po’ per sfogarmi.
Grazie a te, invece.
Buona serata 😉
Sfogati pure quando e quanto vuoi … ma non chiedere più scusa per non aver letto qualche mio post, ti prego!
Il bisogno che senti tu (noi) di esprimere indignazione, perché di questa si tratta e di questa capacità dobbiamo riappropriarci tutti, potrà forse non cambiare le cose, ma le renderà meno semplici a coloro che ci vedono solo come pecore al pascolo: paciose e rassegnate. Per quanto mi riguarda non lo sarò mai e, ancora presuntuosamente, penso di poter dire … nemmeno tu, lo si avverte dal tuo cipiglio!
Ogni qualvolta lo riterrai opportuno … io sono qui. A presto
Grazie Pina per il supporto che date!
Avevo letto la risposta di Luca. 😉 Per me affidarmi a terzi per una cosa che potrei risolvere con le mie forze (e con il sostegno morale vostro e di altre persone ovviamente) tramite CAF o a pagamento tramite Posta è l’ultima spiaggia proprio, visto che questa situazione si ripeterà di anno in anno… Oggi, ad un’ora più decente, ho letto meglio l’ultima mail che avevano mandato e nell’allegato c’era questo messaggio http://oi49.tinypic.com/35jbeis.jpg che in sintesi mi ha rifiutato la richiesta perché non avevo comunicato il codice fiscale di mio padre, come se non potessero recuperarli tramite i dati della PEC ci sono tutti i dati (vita, morte e miracoli), ora gli ho risposto e domani credo che riusciranno a rispondermi, e vi farò sapere. 😉
Altre persone pie che aiutano i pensionati a recuperare il loro CUD mi hanno consigliato questo numero diretto per parlare con l’operatore: 800434320.
Magari potrebbe servire a qualcuno…
Grazie ancora e buona serata
Di nulla, figurati. Capisco il tuo punto di vista in ordine alla voglia di risolvere le proprie cose senza doversi affidare a chicchessia, ma a volte basta veramente poco per darsi e dare un sostegno anche agli altri.
In merito al numero verde, ammetto di aver peccato di presunzione: davo per scontato che tu avessi letto anche gli altri due miei post su questo argomento scottante del Cud (“Cud e certificato di pensione (ObisM). Dal 2013 l’Inps adotta nuove modalità di recapito” e “Cud 2013 e modello ObisM disponibile disponibili ANCHE per e-mail”). In entrambi avevo indicato quel numero così come altri riferimenti, ma pensavo avessi già percorso ogni possibile via!
Il tuo contributo, parimenti a quello di altri che leggono e intervengono, servirà sicuramente in primis a me, e per questo ti ringrazio.
Una buona serata anche a te.
Inoltre, ora non vado più via… 😛
Qui indicano un indirizzo PEC a cui fare la richiesta –> http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=8270 “richiestaCUD@postacert.inps.gov.it.”
e qui ne indicano un altro –> http://www.inps.it/portale/default.aspx?iNodo=8117 “richiestaCUDObism@postacert.inps.gov.it”
In caso magari si potrebbe provare pure entrambe se la prima volta fallisce.
Poi dovrei chiedere il CUD di mio nonno che è deceduto lo scorso anno e mi sa che starò di meno a chiederlo tramite numero verde.
Assurdo…
Ciao Jessica, se l’obiettivo era quello di esasperare la gente … che dire … i risultati raggiunti sono eccellenti!
Come darti torto? Si sta ingenerando una tale confusione che risulta sempre più difficoltoso riuscire ad ottenere questo fatidico documento che, tra le altre cose, precede un’altra operazione affatto bene attesa: la nostra dichiarazione dei redditi. Altra spremitura.
Torniamo a noi.
È evidente il tuo (nostro) malcontento. In merito alla Pec, un altro lettore, Luca (domanda del 28.03.2013), ha manifestato gli stessi problemi tuoi: sembra non essere riuscito a leggere i documenti che l’Inps avrebbe inviato al suo indirizzo di posta certificata e, come leggerai tu stessa, si è rivolto ad un Centro di Assistenza Fiscale (gratuito ovviamente).
È vero che i file del tuo primo tuo link, che riporta i messaggi e gli allegati che ha inviato l’Inps, sono in parte legati ai codici di programmazione ed altro, come dici tu. Infatti dovrebbero essere dei file contenenti solo informazioni di servizio sulla trasmissione e l’identificativo univoco del messaggio. Ma l’ultimo, quello in cui c’è scritto “Salva contenuto mail”, dovrebbe contenere un formato pdf che – insisto col condizionale – dovrebbe permetterti di aprire il Cud in questione. In effetti la posta certificata segue dei criteri di identificazione piuttosto complessi per impedire eventuali manomissioni o provenienze diverse dal mittente indicato. Immagino tu abbia salvato in altra cartella prima di stampare, poiché a volte direttamente dall’e-mail potrebbe non funzionare bene. Prova anche questa.
Piuttosto che pagare € 3,30, ti suggerisco di rivolgerti ad un Caf o di aspettare il Pin dispositivo. Con quest’ultimo l’operazione non è complicata, credimi: ho già avuto modo di provarla personalmente.
Ritengo tu abbia usato il giusto indirizzo e-mail a cui inviare la tua richiesta. A questo punto proverei a riaprire quel file o di metterti in contatto con il call center, esponendo le difficoltà ad aprire i documenti che ti sono pervenuti e chiedendo un supporto tecnico che ti segua passo passo nella tua dis-avventura. Mi sembra giusto che anche l’Inps sia subissata di legittime domande, stante che ritengo doverosa l’estensione “chi è causa del suo male pianga se stesso” anche per coloro che hanno posto in essere questo atteggiamento di assoluta mancanza di sensibilità nei confronti dei cittadini.
Per il Cud di tuo nonno, deceduto, il suggerimento è il Caf, ma nessuno vieta che tu possa fare altri tentativi.
Concordo pienamente sul tuo disappunto e sulla disamina di quanto si sta perpetrando in danno dei soliti “senza voce”.
Buonasera,
gran bel intervento. 😉
Vorrei farvi partecipi pure della mia esaltante esperienza per la richiesta del CUD di mio padre, non pensionato ma cassa integrato, purtroppo.
Dopo essere riuscita a creare ed attivare tramite l’ufficio postale la PEC oggi stesso ho mandato la richiesta del CUD tramite PEC (senza altri documenti allegati come precisato dall’INPS) all’indirizzo “richiestaCUD@postacert.inps.gov.it” ed ho ottenuto 3 risposte, come si vede qui http://oi47.tinypic.com/24qsigw.jpg
1) accettazione
2) consegna
3) un messaggio vuoto praticamente
Gli allegati sono tutti file legati ai codici di programmazione ed altro che non mi interessa, sinceramente. Zero CUD. 😀 Fantastico.
Il CUD cartaceo non arriva, ma per accedere al sito bisogna aspettare dei giorni che arrivino i PIN su carta via posta ordinaria, ora ho provato via PEC e fra 2-3 giorni se non si faranno sentire dovrò chiamarli, l’ultima spiaggia saranno i 3 € circa allo sportello della posta. Ora vorrei dire che si dovrebbero come minimo vergognare nel far perdere tempo e pazienza alla gente per un documento che gli spetta di diritto.
Altra burocrazia a carico del contribuente, altroché semplificazioni!
Robe da pazzi…
Ciao Pina, scusa se ti do del tu…
Da questa mattina non faccio altro che provare a richiedere questo benedetto CUD tramite PostaCertificata…ho fatto domanda scritta e firmata come hai detto tu con tanto di fotocopia del documento d’identità, ma quando invio la richiesta mi da sempre errore.
Inizialmente avevo messo l’e-mail normale poi l’ho cambiata con quella di PostaCertificata ma il risultato non cambia.
Dove sbaglio? Mi puoi aiutare?
Grazie.
Ciao Anna, fai benissimo a darmi del tu, mi dispiacerebbe il contrario!
Il problema che lamenti tu, in ordine all’inoltro della domanda, non dovrebbe riguardare la correttezza dei dati trasmessi né dei documenti allegati. Anzi, in merito a questi ultimi, visto che stai usando la posta certificata – sempre che il Cud sia tuo e non di terzi -, puoi anche non inviare la copia del tuo documento di riconoscimento, stante che all’Istituto i tuoi dati dovrebbero essere noti.
L’unico dubbio che mi sorge è la tempistica. Come saprai il termine ultimo (a meno che non ci sia qualche altro cambiamento) per poter fare domanda e ritirare il Cud in formato cartaceo, scadeva il 31 marzo scorso. Visto che ora lo si può solo scaricare online, con le procedure che tu stessa potrai verificare sul sito, potrebbe essersi verificato un sovraccarico del server dell’Inps – che a dire il vero non è mai stato funzionale al 100%.
Potresti riprovare magari in orari non d’ufficio, rivedere il formato e la dimensione dei documenti allegati (a volte capita che la scansione sia pesante per l’invio per posta elettronica e, in tal caso, potresti usare un formato leggero convertendoli a .jpeg e una dimensione più ridotta).
Per il resto, che io sappia, non è cambiato nulla circa la modalità di richiesta tramite Pec. Se dovessi avere ancora difficoltà, ti consiglio di fare richiesta del Pin online, quello dispositivo, seguendo le istruzioni, e accedere direttamente dal portale “Servizi per il cittadino”.
Se pensi che possa aiutarti in qualche modo, fammi sapere. Per quanto di mia competenza rimango a tua disposizione.
Scusa se ti disturbo ancora Pina, ma devo precisarti che mio padre non ha mai avuto un PIN e (forse) non ha mai ricevuto nemmeno la lettera che lo informava dell’introduzione dei servizi on-line e quindi dei vari PIN, altrimenti me lo avrebbe fatto sapere.
Infatti ho inviato la richiesta del “PIN on-line” (NON quello “dispositivo”) per mio padre solo oggi pomeriggio e però adesso mi sorge un dubbio: mi chiedo se la procedura di richiesta del primo PIN da parte di un ex-Inpdap come mio padre, sia la stessa che devono seguire i lavoratori e i pensionati che sono sempre appartenuti alla gestione INPS, o se invece avrei dovuto prima entrare nella pagina dei “Servizi ex-INPDAP” ..che casino !!! 🙁
Buongiorno Luca, intanto non disturbi affatto, anzi, ti ringrazio per la possibilità interattiva che mi stai offrendo, d’altronde, era proprio questo il mio intento, creare qualcosa avente funzione di scambio intellettivo che reputo indispensabile anche per il mio accrescimento culturale.
Tornando al Pin di tuo padre, credo tu abbia seguìto la procedura messa a disposizione sul sito dell’Inps, quella che ha il nome di “Il Pin online” presente sulla home dell’Istituto.
Avrai compilato i dati richiesti e, visto che ti chiede almeno due recapiti: tra cellulare, telefono, Pec, e-mail, se hai indicato un cellulare, sicuramente una prima parte del Pin ti arriverà per sms; se hai segnato una e-mail, ti arriverà a questa. La restante però, tranne che non sia cambiato qualcosa in questi ultimi giorni, dovrebbe essere recapitata al domicilio di tuo padre. In ultima analisi, se tuo padre (o chi per lui, ma con delega al fine) si presenta allo sportello Inps, potrà richiederlo personalmente e gli verrà consegnato brevi manu in busta chiusa.
Nel momento in cui potrai completarlo nei 16 caratteri, puoi accedere sia ai servizi Inps che a quelli ex-Inpdap, infatti, sempre nella home dell’Istituto, alla voce “Elenco di tutti i Servizi”, scorrendo la pagina, troverai quella relativa ai Servizi ex-Inpdap ai quali tuo padre potrà accedere con il suo codice fiscale e il Pin.
Sappi che al primo accesso ti farà cambiare il Pin, pertanto, se dovessi leggere “Pin scaduto” non ti allarmare, vai avanti, ne rigenera un altro il sistema stesso, lo stamperai e, con quest’ultimo, potrai operare tranquillamente fino alla prossima sua scadenza che seguirà lo stesso iter della prima volta.
Rimango a disposizione per quant’altro e ti auguro una buona giornata.
..a proposito del PIN vorrei domandarti ancora un’ultima cosa:
dal momento che la gestione INPDAP è passata in mano all’INPS ho già provveduto a fare richiesta del PIN online per mio padre, penso che la procedura per avere i PIN sia la stessa anche per gli ex-appartenenti all’INPDAP, dico bene ?
GRAZIE ancora Pina, sei molto gentile e preparata 😉
In merito al Pin di tuo padre, immagino tu ne abbia fatto richiesta mediante la pagina predisposta per tale operazione e che, correggimi se sbaglio, una prima parte di 8 cifre alfanumeriche ti è stata inviata per sms o per e-mail, mentre la restante, sempre di 8 cifre, ti sarà pervenuta o ti arriverà per posta.
D’altronde, è solo dal 1° marzo c.a. che il Pin è stato ridimensionato a 8 caratteri alfanumerici (sai, l’Inps cerca di agevolare la propria utenza!!!) e comunque non vale per il primo rilascio, dunque quello di tuo padre dovrebbe essere composto da 16 cifre, almeno fino a quando il sistema non glielo farà rigenerare.
Confermo, tra l’altro, che col Pin dispositivo, accedendo all’area “Servizi per l’utente Cittadino”, alla pagina “Menù dei Servizi” troverai anche la voce “Servizi ex-INPDAP”.
Questo link riporta tutta la procedura per la gestione Pin dipendenti pubblici, quale sarà stato tuo padre prima del pensionamento.
Ti sarà senz’altro utile.
Grazie ancora per le tue parole … lusinghiere.
Grazie per la risposta esauriente Pina 🙂
Io ho appena cominciato ad utilizzare come servizio di posta certificata il sistema di “PostaCertificata@”: è il nome del servizio internet di posta certificata che il governo ci ha fornito per comunicare con i vari enti dello Stato e dove si trovano anche le istruzioni per la richiesta del modello CUD all’INPS.
(“PostaCertificata@” era stata creata forse dall’ex ministro Brunetta per semplificare la burocrazia …buonanotte).
Stamani sono entrato nel mio profilo di PostaCertificata@ e scopro che su tre documenti che mi hanno inviato, due nemmeno si “aprono” (credo per motivi legati al formato dei documenti stessi), il rimanente (il CUD) risulta non perfettamente leggibile e, stando a quanto afferma il messaggio di errore di Microsoft Word che mi è comparso, alcune parti relative alle immagini nemmeno compaiono.
Io per mio padre pensionato e per nulla avvezzo all’utilizzo del web (tra l’altro ex appartenente alla vecchia gestione INPDAP e quindi sprovvisto del proprio profilo nel servizio on-line dell’INPS) ho risolto la faccenda telefonando al CAF della mia zona, infatti mi hanno comunicato che il CUD me lo consegneranno direttamente loro a breve.
Il servizio on-line dell’INPS invece funziona bene e fino ad ora sono sempre riuscito a scaricare e stampare i documenti che mi erano stati messi a disposizione, temo che la posta elettronica (certificata o meno) non sia uno strumento efficace nella trasmissione dei documenti, ci sono troppe variabili che possono influire negativamente sul servizio: il formato dei documenti, il programma di scrittura che si utilizza, la versione del programma, ecc. e di questo l’INPS avrebbe dovuto tenerne conto e provvedere ad adattare i suoi sistemi informatici per far fronte a queste complicazioni.
P.S: sarebbe utile sapere se anche altri come me hanno avuto gli stessi problemi di ricezione dal sito internet di PostaCertificata@ che è il “canale” ufficiale di posta certificata utilizzato dall’INPS per comunicare con gli utenti.
Ciao Luca, intanto ti ringrazio per la tua testimonianza, il tuo contributo sarà sicuramente utile ad altri lettori che per ora si barcamenano tra Cud, e-mail, sportelli vari, ecc. ecc.
La tua scelta di rivolgerti ad un Caf direi che è la più azzeccata, sono quelli che complicano meno la vita e, quando possono, cercano di darti veramente una mano (passami l’inclinazione spicciola, stante che ci sto dentro fino al collo!).
Ho letto che tuo padre appartiene alla vecchia gestione Inpdap; se dovesse avere il Pin (che non è quello dispositivo dell’Inps) e se non ne hai ancora abbastanza dei rapporti con quest’ultimo, potresti convertirlo seguendo le istruzioni sul Pin online e poi su Converti Pin.
So che un simile invito, con salto nel buio, potrebbe non allettarti, ma diciamo che … ci ho provato!
Ancora grazie per la tua partecipazione.
Ciao Pina, avrei bisogno di sapere se il formato dei documenti digitalizzati può costituire un problema, io ad esempio ho inviato gli allegati alla mail in formato pdf.
Vorrei anche sapere se utilizzando la posta certificata (Postacertificata@) ci sia bisogno o meno di inviare in allegato l’istanza e la copia della carta d’identità.
GRAZIE
Ciao Luca, ormai il Cud è diventato parte della nostra quotidianità, le novità e le ritrattazioni, oltre che il caos, si appalesano come degli incubi.
In merito al formato dei documenti, l’Inps non mi pare abbia dato indicazioni precise ma, trattandosi di atti digitalizzati, immagino che il formato per loro sia del tutto ininfluente; quello che conta è che ci sia la firma del diretto interessato sull’istanza e ovviamente sul proprio documento di identificazione.
Mi sembra di capire che tu stia parlando di una tua posta certificata e della richiesta di un tuo Cud. In questo caso, l’Inps, già sulla sua pagina, a questo link si esprime così come segue:
Bene, se dovessimo attenerci a quanto scrive l’Inps, il possessore di un indirizzo PEC, noto anche all’Istituto, diversamente da quello che può disporre di una casella di posta elettronica ordinaria, non dovrebbe essere tenuto ad inviare né la domanda firmata né la copia del documento di riconoscimento, bastando la mera domanda per e-mail certificata. Smentirà anche questo l’Inps? Ormai si va a tentoni, sperando nel buon senso di chi evade le pratiche!
Tra l’altro, al punto 2 della circolare Inps 32 del 26/02/2013, l’Istituto aveva reso noto che:
Ti auguro una buona giornata e con l’Inps … tanta pazienza.
Buonasera. Utilizzando la mia mail per la richiesta del CUD di mio nonno, l’INPS risponde che in caso di mail di persona terza è necessario allegare regolare delega anche per il fatto che la mail non è del richiedente. Cose a dir poco pazze!
saluti
Gabriele
Ciao Gabriele, non hai specificato se hai richiesto il Cud del nonno formulando la domanda solo come testo della tua e-mail o se, così come pretende l’Istituto, hai allegato l’istanza e il documento firmati e digitalizzati entrambi dal diretto interessato.
Do per scontato che tu abbia seguìto la procedura dettata dall’Inps (che in merito a questa vicenda Cud sta ormai rasentando l’assurdo). Perché si evidenzi ulteriormente l’inconcepibile assunto dell’Inps (che ti avrebbe risposto così come mi hai scritto), è appena il caso di ripetere un capoverso del loro messaggio n. 4428 del 13.03.2013 che così conclude: “Ricevuta la richiesta nella modalità sopra descritta, il CUD verrà trasmesso all’indirizzo di posta elettronica indicato dal richiedente”.
È evidente che non fa alcuna distinzione sulla titolarità dell’e-mail ordinaria, strumento che serve, in questo caso, solo per la trasmissione sia dell’istanza, sia del documento di identificazione, entrambi firmati e digitalizzati. Essi rappresentano già da soli l’espressa volontà del pensionato di ricevere il proprio Cud a quella stessa e-mail con la quale si è proceduto all’inoltro.
A tal proposito, nel fac simile di istanza che ho approntato il pensionato chiede che i suoi documenti vengano inviati alla medesima e-mail ma, a questo punto, per evitare inutili perdite di tempo con chi non vuole sentire, suggerirei, laddove non dovesse essere il pensionato titolare di una sua e-mail personale, di integrare e modificare il fac simile di cui trattasi scrivendo, sùbito dopo il “CHIEDO”:
Dopo di questo … penso sia il caso di aspettare l’esito dell’incontro di oggi tra i Sindacati e l’Inps!
grazie per la risposta velocissima e molto esaudiente !!
le sue informazioni sono senz’altro utili !!
sto valutando anche la strada della posta ( sportello amico )
ho provato a chiedere e sembra che sia abbastanza sbrigativa la cosa….!!
si paga, ma va be , dove nn si paga !!
ancora grazie !!
Se posso, vorrei suggerirti di non desistere. È tipico: si conta sempre sullo sfinimento del cittadino/contribuente per poter fare e disfare a loro piacimento.
Se vuoi, affìdati pure alla Posta (Sportello Amico), ma sappi che l’importo per ogni stampa si aggira intorno a € 3,30.
È di oggi la notizia di un incontro tra i Sindacati dei pensionati e il direttore generale dell’Inps proprio per cercare di risolvere questo problema dei Cud, e sembra che vi siano ottime possibilità che l’Inps faccia un passo indietro e decida di tornare al vecchio e tradizionale invio cartaceo direttamente al domicilio del pensionato.
Abbi pazienza, se questa notizia dovesse andare in porto sarà mia premura darle ampio spazio.
Buongiorno,
intanto la ringrazio per la spiegazione che ci ha fornito, devo richiedere il cud per i 4 pensionati di famiglia e nn mi aspettavo una cosa così complicata.
le chiedo un’ultima informazione;
nell’istanza alla voce della sede IMPS, la richiesta va fatta alla sede della provincia di residenza o a quella di Roma ??
Grazie
Lorenzo
Ciao Lorenzo, mi permetto di darti del tu, preferisco i rapporti più informali!
È chiaro che la domanda per la richiesta del Cud dev’essere formulata separatamente per le quattro persone della famiglia, sempre per quel motivo della firma e del rispettivo documento di identificazione da allegare, digitalizzati entrambi.
Per quanto attiene alla sede dell’Inps, è sufficiente consultare il sito http://www.inps.it e, in alto a destra della home, vai su “Le sedi Inps”; si aprirà una pagina in cui, nel riquadro della “Ricerca testuale”, dovrai inserire il Comune di residenza o il Cap e ti ritroverai nella facciata in cui potrai, su “Competenza Territoriale”, sapere qual è la sede Inps di appartenenza alla quale ultima dovrai indirizzare la domanda o nel tuo caso le domande.
Spero di essere stata chiara; diversamente, rimango a disposizione per quant’altro.
io richiedo il cud tramite l’emali mia figlia devo allegare altri documenti per delega.
grazie
Ciao Angelo, grazie anche a te per la partecipazione al mio sito.
Faccio una premessa alla tua domanda, prima di rispondere brevemente.
Mi sembra di capire che tu, per richiedere la copia del tuo modello Cud all’Inps, intenda utilizzare l’e-mail di tua figlia.
Se così fosse, puoi farlo tranquillamente in quanto la vera istanza all’Inps non è quella formulata con l’e-mail ed eventualmente con quello che vi è riportato, stante che in pratica tu sull’e-mail potresti solo scrivere:
Suppongo che l’Inps abbia previsto che questo potesse accadere, ovverosia che un pensionato potesse non disporre di una sua personale casella di posta elettronica, ed ecco che si spiegherebbe il motivo che ha indotto l’Istituto a chiedere che all’e-mail vengano allegati i due documenti sopra indicati.
Per l’utilizzo dell’e-mail di tua figlia, non devi predisporre alcuna delega.
Ricorda solo di preparare l’istanza come da fac simile che avrai già visto nel mio post, di firmarla e di digitalizzarla (scansionarla) insieme al tuo integrale documento di identità.
Se non sono stata sufficientemente chiara … non esitare a farmelo sapere.
io che sono andato in pensione da giugno 2012 ho possibilita di ricevere il cud
Ciao Elio,
intanto ti ringrazio per l’attenzione posta alla mia pagina Web e, provando a non tediarti, cercherò di rispondere alla tua domanda.
Come saprai il Cud non è altro che una certificazione annuale riepilogativa dei propri redditi di lavoro dipendente, pensione o altri tipi di compensi che, se si è in costanza di lavoro, viene rilasciato dal proprio datore; viceversa, se si è già in pensione e sono stati erogati importi relativi al periodo pensionistico, viene emesso dall’Ente previdenziale.
Essendo necessario per poter compilare la propria dichiarazione dei redditi, questo modello è stato concepito perché il cosiddetto sostituto d’imposta – quel soggetto che per legge è obbligato al pagamento delle tasse al posto di altri e che poi è tenuto a certificare quanto trattenuto a tale titolo – possa consentire al contribuente di poter utilizzare tale documento quale attestazione delle imposte trattenute così da conguagliarle nella propria dichiarazione dei redditi.
Pertanto, chiunque abbia percepito redditi nel corso dell’anno precedente a quello in cui si è tenuti a presentare la dichiarazione, deve avere la sua certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati (Cud).
Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.