Furto di identità

È capitato, soventemente anche in Tv, di vedere dei sosia, delle vere e proprie copie del cosiddetto “originale”. Fin qui nulla di strano. La cosa però più eclatante e direi pure più sconfortante, è imbattersi nei propri dati anagrafici su documenti che si ricorda bene di non aver mai sottoscritto e/o visto. Sto parlando del “furto di identità”.

A quanto pare questo fenomeno delinquenziale in Italia, purtroppo, conta i suoi numeri e le sue vittime. Quando i dati della propria identità vengono carpiti fraudolentemente per compiere atti illeciti, allora sì che ti assale il senso di impotenza, senti che stai subendo un danno morale, psicologico, emotivo, finanziario e anche reputazionale in quanto non sai se, quando e come sono state o saranno usate le tue informazioni personali.

A dire il vero potremmo tutti essere bersaglio di una simile frode, siamo vulnerabili ogni qualvolta fiduciosi lasciamo in fotocopia il nostro documento di riconoscimento, il numero della nostra carta di credito o carte prepagate, digitiamo il pin senza prendere le dovute precauzioni, forniamo password ad amici che poi magari non si rivelano tali, diamo informazioni personali durante la navigazione in Internet per accedere a determinati siti e per acquistare beni, o cadiamo nella trappola di alcune e-mail che sembrano inviate dalla nostra banca dove, incuranti, pigiamo a destra e a manca consentendo così il recupero di nostri dati sensibili e tanto altro ancora, non ultimo il semplice e sempre più frequente furto della borsa contenenti i documenti.

I casi certamente più inquietanti, oltre che più snervanti per riuscire a venirne fuori, sono quelli in cui dell’identità altrui ci si appropria, certamente non per fini irreprensibili, per ottenere prestiti finanziari, attivare carte di credito o schede telefoniche a nome della vittima, acquistare auto, elettrodomestici e altri beni di consumo, anche a rate.

In merito a quest’ultimo aspetto so per certo cosa può accadere in quanto ho avuto modo di seguire un caso di una coppia di coniugi che, dovendo acquistare un’auto usata, si sono recati da un concessionario e, dopo aver scelto il tipo di automobile e fatto ricorso ad una finanziaria proposta dallo stesso rivenditore, hanno firmato per un certo costo a rate. Bene, nel mentre che venivano corrisposti puntualmente gli importi rateizzati, la medesima finanziaria metteva in mora la coppia per il mancato pagamento di un non ben definito nuovo prestito. Prestito che questi non avevano mai richiesto né goduto. Intanto venivano iscritti al Crif come cattivi pagatori impedendo loro di poter accedere a qualsiasi altro credito e, malgrado la denuncia al concessionario (poi deferito all’Autorità Giudiziaria per una serie di reati di truffa) e la provata loro estraneità ai fatti, la loro cancellazione al Crif è stata lenta e farraginosa, condizionando di fatto la loro credibilità finanziaria.

In merito, sembra che il codice del credito al consumo, introducendo il titolo V-bis, proprio per contrastare le frodi creditizie ed i furti di identità, abbia emanato nuove disposizioni ordinando una deroga alla norma sulla privacy così da permettere alle società finanziatrici di assumere informazioni su documenti d’identità, partite Iva, codici fiscali, dichiarazioni dei redditi, ma anche posizioni previdenziali e assistenziali dei consumatori che hanno chiesto un prestito, una dilazione o uno slittamento dei pagamenti. Il tutto attraverso un sistema pubblico di prevenzione che sarà gestito dal Ministero dell’Economia attraverso un archivio centrale informatizzato.

A volte basterebbe adottare alcuni accorgimenti importanti e prima ancora che ci si renda conto del danno già compiuto. Ovviamente, se si dovesse rimanere vittima di un furto di identità, è necessario sporgere denuncia alle Forze dell’Ordine e rivolgersi alle Associazioni dei Consumatori per ottenere consigli e consulenza su come agire per risolvere il problema, per verificare la propria situazione ed, eventualmente, per riconfermare la propria affidabilità creditizia e, nel frattempo, provvedere con immediatezza a contattare la propria banca e bloccare (dove questo è previsto in automatico) eventuali accessi oggetto della frode.

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2 risposte a “Furto di identità”

  1. […] Furto di identità 14 ott 2012 […]

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