Invalidità civile totale: CANCELLATA circolare Inps

Avevo concluso, appena qualche giorno fa, il post che tratta l’argomento invalidità civile totale, così come segue: “Ho letto da più parti che, riguardo a questa determinazione dell’Inps, si stanno levando proteste dei cittadini, con anche Associazioni e Sindacati che chiedono con vigore di fare un passo indietro e di rivedere questo atto immorale ancora perpetrato in danno delle classi più deboli e, in questo caso, anche con disagi fisici. Ci aspettiamo un intervento incisivo e decisivo”.

Ebbene, oggi la Cgil scrive:

La Confederazione esprime “grande soddisfazione” per il ritiro di un provvedimento che “si prefigurava come palesemente iniquo e vessatorio nei confronti del mondo della disabilità”. Un risultato, che è il frutto delle pressioni fatte nei giorni scorsi e dell’ampia mobilitazione.

Marcia indietro dell’Inps e ritiro della circolare 149 del 28 dicembre, quel provvedimento cioè che ha creato scalpore nei giorni scorsi, come denunciato dalla CGIL, perché prevedeva che gli invalidi civili al 100%, per avere la pensione di invalidità, dovessero fare riferimento non più al reddito personale ma anche, a quello del coniuge.

Il direttore generale dell’INPS Mario Nori ha infatti diramato oggi un provvedimento dove si prevede che ‘sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido’.

Una decisione accolta con favore dalla CGIL, fa sapere la responsabile dell’ufficio politiche della disabilità, Nina Daita, “siamo soddisfatti del risultato raggiunto dopo le pressioni fatte nei giorni scorsi e l’ampia mobilitazione nei confronti di un provvedimento che si prefigurava come palesemente iniquo e vessatorio nei confronti del mondo della disabilità”.

L’intervento c’è stato e dell’esito possiamo tutti ritenerci soddisfatti: nella liquidazione dell’assegno di invalidità civile parziale, così come per la pensione di inabilità, si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido e non anche a quello del coniuge.

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