Una delle novità più attese introdotte dal Codice della Strada è il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale sulla cosiddetta “guida accompagnata” che entrerà in vigore dal 21 aprile 2012.
Qual è la novità? Ci si potrà esercitare a guidare l’automobile a 17 anni, ma con delle specifiche e inderogabili misure.
A mio parere non cambia nulla rispetto al possesso del vecchio “foglio rosa” che assolve pienamente a questo compito già da tempo e infatti, se vogliamo entrare nel merito della norma, con i dovuti limiti della mia assoluta estraneità alla materia, ma in quanto soggetto pensante capace di esprimere la mia libera opinione, la disposizione mi pare si possa riassumere come segue.
- Quando si decide di conseguire la patente di guida B era ed è necessario iscriversi ad un’Autoscuola. Prima si doveva aver compiuto i 18 anni ma non era indispensabile avere già una patente A, ora ci si può iscrivere anche a 17, ma con obbligo di avere già la patente A in corso di validità e senza che sulla stessa gravino provvedimenti di revoca o di sospensione, insomma, una patente A immacolata, pena l’esclusione dalla possibilità di conseguirne un’altra.
- Prima ci si poteva esercitare con accanto un possessore di patente B o superiore che non avesse più 60 anni di età e non meno di 10 anni di guida alle spalle, ora c’è la possibilità di averne tre di accompagnatori (uno alla volta e sempre senza altri passeggeri a bordo), rigorosamente indicati e autorizzati preventivamente dalla Motorizzazione Civile alla quale va inoltrata la domanda sottoscritta anche da un genitore. Gli anni di guida rimangono identici e la loro patente dovrà essere libera da sospensioni negli ultimi cinque anni.
- La grande “P” (nera su sfondo bianco) che prima era apposta anteriormente e posteriormente all’auto mentre si faceva esercitazione, ora è sostituita da un contrassegno con lettere “GA” (guida accompagnata), di colore nero su fondo giallo retroriflettente, anch’esso enorme, con la stessa collocazione del precedente.
Quanto sopra è solo una mia sintesi di quanto prevede nel dettaglio la norma di cui si tratta, qui sto omettendo volutamente violazioni, responsabilità e altro che per opportunità ritengo più giusto si approfondisca nei siti preposti.
Inoltre, si è trascurato un dettaglio a mio avviso importante, per istruire tutto l’iter passerà tantissimo tempo, stante che gli stadi sono: istanza alla Motorizzazione Civile; rilascio da parte di quest’ultima, previa effettuazione di verifica, della ricevuta di presentazione della domanda; attestazione che dovrà essere presentata all’Autoscuola per iscriversi e frequentare obbligatoriamente un corso di formazione propedeutico alla guida accompagnata, costituito da almeno 10 ore di guida effettiva; conseguimento di un certificato di frequenza dell’autoscuola che l’aspirante guidatore dovrà presentare di nuovo alla Motorizzazione che, con i tempi tecnici necessari, dovrà consegnare a sua volta un’autorizzazione all’esercizio della guida accompagnata. Tutto questo avrà validità fino al compimento del 18esimo anno, dopo il quale l’iter rimane identico a prima, ovverosia iscriversi per il conseguimento della patente B e dunque avere sempre il “foglio rosa”.
Capirete anche voi che per qualche settimana (perché penso che nel frattempo si siano già compiuti i 18 anni o si sarà prossimi) di preparazione “accompagnata” è una scelta coraggiosa intraprendere un simile percorso burocratico, ma è una mia personale considerazione.
Però, quando ho appreso di questa “novità”, ho subito apprezzato le ore di guida in autostrada e in notturno, stante che alcune autoscuole, non tutte per fortuna, in merito sono piuttosto leggere e, per garantire esami di guida … sicuri, scelgono dei percorsi fissi, possibilmente lontani dal traffico, aree di parcheggi altrettanto individuati, così che all’aspirante conducente non rimane altro che inserire una sorta di pilota automatico e … a quel punto patente assicurata. Guai poi a trovarti seduto loro accanto, vuoi nella veste di accompagnatore o solo di ignaro passeggero, che ti rendi subito conto che più che l’età in cui si inizia ad addestrarsi, è importante il livello di responsabilità o professionalità con cui si fa.