Potrei iniziare la mia presentazione nella maniera più … tipica, ma sarebbe solo una carrellata di dati anagrafici e di particolari che di solito importano poco a chi decide – vuoi per amicizia, vuoi per curiosità o solo per distrazione – di avventurarsi su un sito Web.
Preferirei, invece, che la mia linea di pensiero fosse gradualmente rivelata dai miei scritti, penso sia utile che la propria idea si formuli su pareri assolutamente personali e non contaminati da racconti, descrizioni, impressioni ed esaltazioni varie che, a dire il vero, vedrei solo come una forma egoistica di elogio alla mia autostima, al momento non insidiata.
Se ho deciso di “uscire allo scoperto” anche sulla rete, l’ho fatto poiché mi sto sempre più rendendo conto che certi spazi, se altrimenti e concretamente non riempiti, rimarranno appannaggio di quei pochi che a volte sono “poco” già nei contenuti ma, pur nella loro incapacità, si presentano, o peggio ci vengono propinati, come il cosiddetto nuovo, giovane, capace e rappresentativo, oscurando di fatto intelligenze e persone che avrebbero molto da dare se solo avessero l’opportunità di essere visibili per le loro capacità e non certo per i loro sèguiti tradotti in numeri elettorali asserviti.
Sono fermamente convinta che il “nuovo” non è certo colui che non si è mai visto; che il “giovane” non è colui che solo anagraficamente può contare su qualche anno in meno di quei veterani capaci solo di pianificare investiture; che il “capace” non è colui che sa ubbidire o eseguire, ma chi è libero di decidere nuovi democratici ed equi sistemi; e che il “rappresentativo” non è quello che numericamente esprime gli ordini di pochi, ma dovrebbe delineare le esigenze di tante persone libere, importanti non per il numero ma per i numeri (qualità).
Le vere novità sono quelle che non hanno padroni.
dicembre 2011
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